Più soldi ai ceti più bassi (aiuti minimi di 150 Euro alle famiglie a reddito compreso tra i 12 e i 20mila Euro) e riduzioni di spese fisse è ciò cui si punta.
Da gennaio potrebbero ridursi le accise sulla benzina e sulle bollette di elettricità e gas. Ritardandosi il meccanismo di formazione dei prezzi, il calo del greggio (ora sta 50 $ al barile circa) avrebbe iniziato a farsi sentire dai prossimi mesi. La manovra del governo è quella di anticipare tale calo con tagli già da gennaio per poi lasciare che il prezzo si stabilizzi ad aprile, quando cioè le accise torneranno al loro livello attuale.
Riguardo alle tariffe autostradali si pensa al congelamento di possibili aumenti futuri; possibilità che ha provocato venerdì a Piazza Affari una "brutta caduta" di Atlantia, società che controlla autostrade per l'Italia.
Cambiamenti in vista anche sul fronte mutui. Dai prossimi mesi le famiglie potrebbero beneficiare della riduzione dei tassi Euribor. Infatti nel codice etico che le banche riceventi i finanziamenti statali dovranno accettare, è previsto da parte delle suddette banche l'impegno a ridurre le rate dei mutui a sostegno delle famiglie, adottando eventualmente come base il tasso di riferimento della BCE invece che l' Euribor.
A vantaggio delle imprese è invece previsto un taglio di 3 punti su Ires e Irap ma non su l'Irpef, 3 punti che verranno recuperati a luglio 2009.
In questo scenario di crisi economica, si è sentito parlare molto di un incentivo a sostegno dell'economia reale; è a tal proposito interessante l'opinione del premio Nobel Samuelson che suggerisce di aiutare con tagli delle tasse e misure di accomodamenti i ceti più bisognosi contrariamente a quella che fu la politica di Bush che avvantaggiò, attraverso il compassionate conservatism, i ceti più abbienti. Aiutando i più poveri, infatti, essi avranno a disposizione più soldi per l'acquisto di beni di prima necessità (latte, pane, vestiario, ecc.) rimettendo così in circolo quel denaro che aiuterà l'economia (reale) a camminare. Secondo Samuelson aiutare i più ricchi significherebbe dargli l'opportunità per reinvestire in borsa.
Conclude l'economista, e qui conviene riportare direttamente le sue parole: " il capitalismo senza controlli e regole è destinato a suicidarsi"...
(tratto da "Il Messaggero" del 21/11/2008)
Il capitalismo senza regole si è già suicidato!
RispondiEliminaIl fallimento di TUTTE le maggiori banche americane ne è la prova.
Per ora sono state frettolosamente salvate dallo stato e da fondi esteri ma arriverà la resa dei conti...e forse un altra guerra?
Avremo modo di approfondire la questione.
Ci vediamo fra poco Camerati!