giovedì 18 dicembre 2008

Il Blocco Studentesco contro le menzogne di Beppe Grillo


BLOCCO STUDENTESCO – Le bugie di Beppe Grillo. Intervista agli “infiltrati”.

Questa è una storia inattesa e ingiusta. È la fine del credito del paladino della controinformazione e la scoperta di un altrimenti oscuro Palladino della lotta politica studentesca. È la dimostrazione delle tecniche di mendace propaganda mediatica catodica adattate e rinnovate dal web: e della difficoltà di credere anche a chi sostiene di battersi senza padrone, e senza sostegno diverso da quello dei suoi lettori. Del suo pubblico. È una storia che comincia a fine ottobre, e ancora non è terminata. Proprio no. In compenso, qualcuno voleva che restasse insoluta. Perché la protesta studentesca del 2008 non doveva essere un’onda anomala, ma un’onda rossa.

Due video, tanto per cominciare.

REPUBBLICA intervista l’arcano infiltrato: Alberto Palladino, Zippo.



CASA POUND racconta del misterioso infiltrato: Alberto Palladino, Zippo.



Avete sentito bene. “Quest’oggi vi ammazziamo tutti” – diceva la Polizia al libero cittadino Alberto Palladino, detto Zippo, studente universitario (Scienze Storiche) dell’Università degli Studi Roma III, militante di Casa Pound dal 2005. Alberto era in piazza assieme a tanti studenti di ogni colore politico a difesa della scuola pubblica e dello Stato Sociale. In piedi, dolorante a un piede e al ginocchio, fronteggiava, freddo e impassibile, le minacce d’un agente delle forze dell’ordine mentre i suoi amici, stesi in terra per disposizione della polizia, attendevano di essere identificati in commissariato.

Era il 29 ottobre. Il 30, Beppe Grillo, paladino della controinformazione, anima di un blog letto e apprezzato in tutto il mondo, dava credito a un filmato, prodotto da ignoti, diffuso in forma anonima su youtube (account dallo straordinario nome “poliziotto infiltrato”) che cerchiava in rosso Zippo come “infiltrato” e i suoi “fasci amici” come suoi protetti. Ci sono cascato anch’io: rispetto il lavoro di denuncia e di sensibilizzazione di Grillo da molti anni, e gli do atto di aver informato la cittadinanza con mesi o anni di anticipo di scandali e corruzioni altrimenti oscurati dai media: da tempo, do ampio credito alle sue critiche al sistema. Pensavo: se Grillo – e il suo staff – è così convinto, non potrebbe essere altrimenti. C’era un infiltrato tra i ragazzi del Blocco. Punto.

Troppo triste per essere vero. Qualcosa non quadrava. Lo stesso filmato, visibile in quei giorni sui siti ufficiali del Corriere della Sera e di Repubblica, veniva presto rimosso; una manciata di giorni dopo, Repubblica intervistava il misterioso “infiltrato”, svelandone l’identità e demistificando le menzogne propagandate il 30 ottobre.

Da Beppe Grillo non solo nessuna smentita e nessuna lettera di scuse; nemmeno un post di pari lunghezza e visibilità per restituire verità e giustizia al povero ragazzo; ma addirittura un rilancio. Con deviazione: su un altro ragazzo del Blocco. Era il 31 ottobre, e sul suo blog appariva un video che mostrava un agente della polizia chiamare per nome il giovane Francesco. Francesco Polacchi, portavoce del movimento:






S’aggiungeva, senza glosse:

Il governo: "Nessun infiltrato a piazza Navona"
Infiltrati in piazza Navona?
Francesco Nitto Palma, nel riferire alla Camera sugli scontri di mercoledì, lo esclude in maniera categorica. "Il sospetto è un giovane di ‘blocco studentesco’, e la sua posizione è tuttora al vaglio degli inquirenti". Il sottosegretario ha poi parlato del camion degli estremisti di destra arrivato (sic) piazza Navona: "È usuale che durante le manifestazioni i camion raggiungano la piazza".

Beppe Grillo non è più tornato sui fatti di Piazza Navona. La stampa mondiale, che va ad attingere alla meravigliosa fonte di controinformazione costituita dal suo sito, non ha avuto modo di apprezzare e accertare la verità. Grillo si è comportato – sino a oggi: 17 dicembre 2008 – come quei media che tanto ha saputo criticare e denigrare. Ha fatto propaganda, e pur di fronte all’evidenza non è tornato sulle sue posizioni. Da lettore storico e aficionado del suo blog sono deluso.

Da letterato puro – non un pubblicista, né un giornalista: sono un semplice consulente editoriale, libero professionista – mi impegno qui a ripristinare verità, giustizia e rispetto dei cittadini. Perché non esiste cerchiare in rosso un ragazzo e calunniarlo (“infiltrato!”) senza averne prova; più ancora, non esiste non domandare scusa, privatamente e pubblicamente, e lasciarlo inerme e solo di fronte alle rivalse o alle plausibili aggressioni di terzi. Non è da Grillo, lasciatemelo dire. Almeno: non da quel Grillo che manifestava assieme ai cittadini per le piazze di tutta Italia, domandando l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti. Come: denunci una piaga, denunci vezzi e malcostumi di una casta, e poi di quei vezzi ti macchi tu stesso? Etichetti un ragazzo come spia e traditore senza avere prova diversa da un video di provenienza almeno sospetta (chi l’ha verificata)?

Grillo, adesso scrivi a tutto il tuo pubblico che Alberto Palladino detto “Zippo” e Francesco Polacchi sono liberi cittadini, studenti universitari della facoltà di Scienze Storiche (Lettere e Filosofia) dell’Università degli Studi di Roma III, che esercitavano in piazza il loro diritto a manifestare. Che non si tratta di infiltrati delle forze dell’ordine, ma di militanti del Blocco Studentesco. E pubblica, se credi, queste risposte puntuali al tuo post del 30 e del 31 ottobre: ti farebbe onore. L’onore non è una parola che ha perso significato, a ben guardare. Ti farebbe onore, e restituirebbe dignità alle persone che hai contribuito a ferire e umiliare, pubblicamente, di fronte agli occhi di giornalisti e cittadini di tutto il mondo. Rendigli giustizia, Grillo.

Militanti, sì. Infiltrati, no. Manifestanti, sì. Guardie, no.

Armati, sì. Come la controparte. I ragazzi del Blocco Studentesco si sono difesi da una prevaricazione: quanto accaduto è avvenuto in replica alle aggressioni – non certo verbali – di militanti ultratrentenni dei Collettivi Universitari, dei Cobas, di Rifondazione Comunista. Ricordiamo – vale la pena – l’arresto dello studente 34enne Yassir Goretz, responsabile del servizio d’ordine di Rifondazione Comunista e della sicurezza della segreteria nazionale del partito. A riprova che in piazza l’infiltrato aveva un solo colore: rosso.

Segue il testo apparso nel blog di Beppe Grillo il giorno 30: risponderanno, punto per punto, alle sue argomentazioni Francesco Polacchi e il paladino “Zippo” Palladino, in presenza dell’avvocato e scrittore Domenico Di Tullio. Il testo in questione è stato rivisto e approvato dai giovani studenti.

  • 30 Ottobre 2008 Maroni e le istruzioni dettagliate

Video pubblicato da Grillo:



Video pubblicato da Repubblica, in risposta:



Video pubblicato da Casa Pound, in risposta:



GRILLO: Ieri in Piazza Navona c’era un camion lasciato passare dalla Polizia.

PALLADINO-POLACCHI: Primo: il camioncino c’è sempre stato. C’era anche nei giorni immediatamente precedenti. C’è sempre stato un camioncino in piazza: questo. Secondo: in piazza ce n’era un altro, oltre al nostro: quello dei COBAS. Terzo: il camioncino serviva per tenere l’amplificazione. Amplificazione per la musica e per i discorsi. Infine: il camioncino, come Grillo certamente saprà, in ogni manifestazione guida i cortei. Niente di strano quindi che fosse in piazza anche quel giorno.

GRILLO: Nel camion c’erano caschi, mazze, forse tirapugni e una ventina di provocatori. Provocatori, non studenti.

PALLADINO-POLACCHI: Glissando sulla parola “provocatori”, per il momento… Non venti, perché venti “provocatori” nemmeno c’entravano; il camioncino guidava un corteo di migliaia di studenti provenienti da Piazza Venezia, in rappresentanza degli istituti scolastici di Roma Centro.

Caschi? Solamente tre dei nostri avevano il casco. Perché? Perché a pochi metri di distanza li aspettava il loro scooter. Curioso: c’erano davvero moltissimi scooteristi, invece, nelle prime file del corteo antagonista dei Collettivi Universitari e dei Centri Sociali rifondaroli. Vedi foto.

Tirapugni in piazza? Non rientrano nel nostro stile. Non ce n’è bisogno. Mazze? Noi le chiamiamo aste di bandiera. Robuste, certo. Sono servite ad altro? Purtroppo sì, e contro la nostra volontà. Immaginate tuttavia se non ci fossero state che fine avrebbe fatto un gruppo di liceali e matricole universitarie di fronte a un corteo di agguerriti militanti che la Digos ha valutato in numero non inferiore a 400 unità. Meno male, allora… per fortuna, queste bandiere c’erano. E sono servite come deterrente alla violenza che ci si scaricava addosso.

Infine. Provocatori? Noi siamo regolarmente iscritti all’Università. Lavoriamo, anche: in un pub (Polacchi) e dove capita, ma con dignità (Palladino). Facciamo sport. Amiamo i concerti. La lettura (narrativa statunitense; eretici e antagonisti) e le belle ragazze. Qual è la provocazione? Siamo “bravi ragazzi”.

GRILLO: I provocatori hanno picchiato gli studenti sotto gli occhi della Polizia.
Uno dei provocatori, come si può vedere dal video, è in rapporti affettuosi, di grande simpatia con la Polizia, come se fosse un collega.

PALLADINO-POLACCHI: Quali studenti? I Cobas? Quanto alla Polizia… “Adesso v’ammazzamo tutti”, dice il signor agente. Rispondo: “Perché, finora che avete fatto?” Punto.

GRILLO: La piazza era gremita. Un camion con mazze e teppisti poteva essere lì solo in due casi:

- perché la Polizia lo ha consentito su ordine di qualcuno
- perché la Polizia non governava la piazza.

PALLADINO-POLACCHI: La seconda che hai detto. È un dato incontrovertibile, considerando che non c’è stato nessun cordone che si è interposto tra gli aggressori c.d. “antifascisti” e i ragazzi del Blocco. Avviene in tutti i casi in cui due schieramenti opposti si incontrano in una pubblica manifestazione ed era quello che si aspettavano i leader del corteo antifascista.

GRILLO: Maroni, il ministro degli Interni, che prende istruzioni dettagliate, un portaordini dello psiconano, dovrebbe spiegarci cosa è successo e dopo dimettersi. La politica è fallita. Il cittadino può solo dialogare con il poliziotto in tenuta anti sommossa.

PALLADINO-POLACCHI: Oppure, rimanere ostaggio del corteo alternativo di turno che impone la verità unica. Tradizionalmente, di sinistra. La sinistra barricadera. Intollerante, e dogmatica. Quella che ci accusa di essere violenti, xenofobi e razzisti. E poi ci carica, magari in assetto g-ottino…

GRILLO: Se non basta la Polizia, allora arrivano gli infiltrati, così i giornali e le televisioni di regime possono gridare agli "scontri tra studenti".

PALLADINO-POLACCHI: Condividiamo… Cosa ci facevano Cobas brizzolati e attempati fuoricorso in mezzo agli studenti dei Licei romani?

GRILLO: Giornalisti, non vi vergognate? Le vostre parole sono peggio delle mazze tricolori degli squadristi di Piazza Navona.

PALLADINO-POLACCHI: Grillo, non ti vergogni? Dall’alto dei tuoi cinque o sei attici e del tuo rispettoso saluto a patron Murdoch, fai la morale agli studenti che sono riusciti a difendersi da chi voleva massacrarli in nome del più becero antifascismo?

GRILLO: Ps: Qualcuno riesce a identificare la persona nel cerchio rosso del video? Lasci un commento.

PALLADINO: La persona inquadrata nel cerchio rosso ha tentato di mettersi in contatto con te dal minuto successivo all’apparizione nel video sino al momento in cui non ha perso la fiducia nella tua onestà intellettuale. Conosco candidati della tua Lista Civica – avevano il tuo contatto diretto – che il tuo responsabile della comunicazione in Rete ha convinto a desistere, irridendo le mie giuste e legittime rivendicazioni di giustizia e rispetto.

GRILLO: Dall’articolo di Curzio Maltese da Repubblica.it:
…Seguo il drappello che si dirige davanti al Senato e incontra il funzionario capo. "Non potete stare fermi mentre picchiano i miei studenti!" protesta una signora coi capelli bianchi. Una studentessa alza la voce: "E ditelo che li proteggete, che volete gli scontri!". Il funzionario urla: "Impara l’educazione, bambina!". La professoressa incalza: "Fate il vostro mestiere, fermate i violenti". Risposta del funzionario: "Ma quelli che fanno violenza sono quelli di sinistra". C’è un’insurrezione del drappello: "Di sinistra? Con le svastiche?". La professoressa coi capelli bianchi esibisce un grande crocifisso che porta al collo: "Io sono cattolica. Insegno da 32 anni e non ho mai visto un’azione di violenza da parte dei miei studenti. C’è gente con le spranghe che picchia ragazzi indifesi. Che c’entra se sono di destra o di sinistra? È un reato e voi dovete intervenire".

PALLADINO-POLACCHI: Siamo imbarazzati: vorremmo aiutare il signor Curzio Maltese a ricostruire la verità sui fatti di Piazza Navona. E Cappuccetto Rosso disse: “Che bocca grande che hai, nonna…”. Col senno di poi, possiamo affermare con sicurezza che non era una nonna, bensì un Lupo. Rosso. Comprendiamo la necessità di non essere Curzio, ma Corto. Corto Maltese. Ma Corto è dei nostri…

Passiamo al 31 OTTOBRE. Beppe Grillo rincara la dose, e si concentra sul Polacchi. "Levati, Francesco!", è il video che appare, senza introduzione e senza commento, sul suo sito:



POLACCHI: In una situazione di emergenza, come quella, si sente che io dico… “Fermi tutti, sono i miei ragazzi!” – frase detta istintivamente, perché era la prima cosa che mi è venuta in mente. Detto ciò: io sono il Responsabile Nazionale del Blocco Studentesco. Mi sono sempre esposto personalmente in ogni iniziativa del Blocco. Alcuni funzionari della Digos, inevitabilmente, mi conoscono: anche perché mi reco da loro, in via Genova (Questura), per chiedere autorizzazioni per ogni tipo di manifestazione. Volevo mediare, da portavoce, a difesa dei ragazzi più giovani e dei liceali che, di fatto, non sono stati arrestati. Molto semplice.

In calce, Grillo riportava – sic et simpliciter – quanto segue:

GRILLO: Il governo: "Nessun infiltrato a piazza Navona"
Infiltrati in piazza Navona? Francesco Nitto Palma, nel riferire alla Camera sugli scontri di mercoledì, lo esclude in maniera categorica. "Il sospetto è un giovane di ‘blocco studentesco’, e la sua posizione è tuttora al vaglio degli inquirenti". Il sottosegretario ha poi parlato del camion degli estremisti di Destra arrivato in piazza Navona: "E’ usuale che durante le manifestazioni i camion raggiungano la piazza".

POLACCHI-PALLADINO: Cosa vuol far passare Grillo, con questo post composto da un video e dalle dichiarazioni di Nitto Palma? Che Nitto Palma sia il nostro portavoce, o che prenda le difese del Blocco, che voglia coprirlo? È un gioco sporco.

Hanno giocato con le nostre vite. Hanno giocato sporco. E hanno giocato male. Di fronte a tutto questo, non abbiamo altra possibilità che dare un segnale. Forte. Una risposta con i fatti, perché i fatti non mentono mai. Blocco Studentesco è ancora qui, e non arretra di un passo. In nome della nostra libertà d’espressione, aspettiamo la vostra carica. A pie’ fermo, come sempre. Le nostre risposte saranno politiche. Mille sono le iniziative già pronte: conferenze, concerti, manifestazioni; iniziative benefiche, difesa delle nostre radici culturali, dello Stato Sociale, della scuola pubblica libera da pregiudizi e garantita a tutti.

Queste sono le nostre battaglie. Abbiamo già cominciato a rispondervi. Con il solito sorriso sulle labbra.

PER APPROFONDIRE e INFORMARSI

http://www.bloccostudentesco.org/ BLOCCO STUDENTESCO

http://www.bloccostudentesco.org/universita/programma.html PROGRAMMA

In distribuzione cartacea proprio in questi giorni:

DOSSIER PIAZZA NAVONA – a cura del Blocco Studentesco. Per info: bloccostudentesco@yahoo.it (no @digos.it)

Oppure, presso LIBRERIA LA TESTA DI FERRO – Via San Martino ai Monti, 59.

http://www.casapound.org/la_nostra_lotta.html CASA POUND - programma

Gianfranco Franchi, “Lankelot”. 17 Dicembre 2008.

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