venerdì 9 gennaio 2009

E noi? Baciamo le mani ai nostri CARNEFICI!

Signore e signori ecco a voi il più grande furto legalizzato della storia del mondo moderno: il Signoraggio!

Con il termine “signoraggio” si intende il provento che gli Stati ricavano attribuendo alle monete coniate un potere d’acquisto superiore a quello del metallo in esse contenuto.
In un regime monetario metallico quale quello vigente in Occidente fino all’inizio del sec. XX, il signoraggio deriva storicamente dall’inclusione dei costi di coniazione nelle regioni di scambio tra metallo coniato e metallo non coniato: tale regione di scambio è maggiore dell’unità (il metallo coniato comanda cioè un signoraggio) in quanto chi emette moneta deve recuperare i costi di coniazione.

Con il graduale rafforzarsi dell’autorità centrale dello Stato si instaura il monopolio statale della coniazione e si attribuisce alla moneta legalmente certificata potere liberatorio nei confronti dei rapporti di debito, in primis del debito fiscale; il signoraggio viene così a includere anche un vero e proprio profitto di monopolio. Il passaggio al corso forzoso della moneta durante questo secolo implica che la carta moneta non rappresenta più una passività redimibile in risorse reali (oro, terreni, ecc.) emettendo un debito irredimibile (la moneta) a fronte del quale non contrae nessuna obbligazione di pagamento per interessi. Il signoraggio si configura come una vera e propria fonte di entrate che lo Stato trae dall’emissione di moneta. Nell’uso corrente la nozione di signoraggio viene talvolta estesa a comprendere l’insieme delle risorse che lo Stato trae dal suo potere di creare inflazione espandendo l’offerta di monete, indipendentemente dallo strumento finanziario con cui esse vengono esatte.

Per fare un esempio, una banconota di 500 euro ha un valore intrinseco (circa 30 centesimi per stampa, distribuzione, ecc.) e un valore nominale (500 euro appunto); la differenza tra valore nominale e valore intrinseco è – appunto – il Signoraggio.

Ora spiegato il significato di signoraggio, veniamo all’Italia e alle implicazioni che ha sulla nostra economia.


La nostra moneta, ovvero l’euro, viene coniata dalla BCE (Banca Centrale Europea) che è un organo privato e di cui vari Paesi – compresa l’Italia – ha delle quote. La BCE ha il monopolio sulla coniazione dell’euro e regola, di conseguenza, tutti gli interessi che i Paesi devono pagare sulle banconote emesse e acquistate dal singolo Paese. La quota maggioritaria la detiene la Banca d’Inghilterra (Paese che non ha aderito all’euro, strano eh?). La BCE presta all’Italia 60 miliardi di euro l’anno di banconote, con un interesse del 3%, alla fine dell’anno l’Italia, tramite la tassazione ai cittadini, riesce a malapena a ripagare gli interessi alla BCE, quindi circa 2 miliardi di euro all’anno.
Non è difficile dedurre da questo che se l’Italia coniasse le proprie banconote senza interessi sopra, come fa per le monete ad esempio di 1 o 2 euro, non ci sarebbero interessi sul prestito e di conseguenza ogni cittadino risparmierebbe il 3% del proprio patrimonio.

Perché allora tutto questo? Chi è che si riempie le tasche? I banchieri!

E la politica? Cosa può fare? Beh come disse Ezra Pound (1885 – 1972) «i politici sono i camerieri dei banchieri»; fu infatti Pound uno dei primi a capire la truffa del signoraggio e il primo a teorizzarla e definirla.
In Italia il professore Giacinto Auriti (1926 – 2006) si è più volte battuto contro questa truffa sostenendo che la soluzione è semplice: «All’atto dell’emissione, la moneta nasce di proprietà dei Cittadini italiani, e va accreditata dalla banca Centrale allo Stato». Non solo questa soluzione non fu accettata, ma nonostante la continua lotta e dopo aver parlato sia con Fazio che con il Presidente della Repubblica in persona, nessuno è stato in grado di contraddirlo, ma nessuno ha fatto nulla per cambiare le cose perché ci sono gli interessi dei banchieri in ballo. Non so voi, ma io questa la chiamo MAFIA!

Dobbiamo questo problema non solo all’UE che legittima l’azione della BCE, ma sopratutto agli USA: le banconote infatti sono per legge trasformabili in dollari Usa, ma i dollari Usa non sono convertibili in oro e beni reali dal 1971.


Per concludere vorrei sottolineare che le Banche Centrali (la BCE e la FRB degli USA) regolano tutti i rapporti con le Nazioni e la Banca Mondiale (proprietà della banca d’Inghilterra e della FRB e proprietaria del Fondo Monetario Internazionale) non da prestiti alle Nazioni che non accettano di privatizzare l’acqua potabile.

Insomma, l’Europa ci “mette in crisi”, l’America pure... traete voi le vostre conclusioni!

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1 commento:

  1. Bravissima Gaia!
    una piacevole rivelazione!

    Avanti così!

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