sabato 14 novembre 2009

La voce della riscossa del popolo italiano




Forse che ignorando o non conoscendo a fondo il pensiero del Duce si può affermare di essere fascisti? Noi diciamo di no. Ché il fascismo non è istinto ma educazione e perciò è conoscenza della sua mistica, che è conoscenza di Mussolini


(Niccolò Giani)


La nostra biblioteca si arricchisce oggi di un testo fondamentale, sia per quanto riguarda il suo valore storico, sia, soprattutto, per il suo valore ideale: i discorsi di Benito Mussolini.
Data la mole non indifferente dell’opera oratoria del Duce, pubblichiamo per ora (in attesa delle ulteriori sezioni) i discorsi che vanno dal 1914 al 1922.

Essi rappresentano un’irrinunciabile fonte primaria sull’origine e lo sviluppo del pensiero di Mussolini e, quindi, del Fascismo: dalla fondazione del «Popolo d’Italia» all’espulsione dal Partito Socialista, dalla campagna per l’interventismo alle trincee del Carso, dalla disfatta di Caporetto a Vittorio Veneto. E ancora: dalla «vittoria mutilata» alla fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento, dall’impresa di Fiume al «Biennio rosso», dalla nascita del Partito Nazionale Fascista alla «Marcia su Roma». Dall’opera emerge dunque un importante pezzo di storia d’Italia, filtrata attraverso le parole infiammate e infiammanti di Mussolini.

Si ripercorrono gli avvenimenti dell’avventura bellica del popolo italiano, la cosiddetta «Quarta guerra d’indipendenza», che farà finalmente dell’Italia una Nazione. Un governo inetto, tuttavia, schiavo del suo vacuo parlamentarismo e di una prudenza diplomatica indegna, «mutilerà» di fatto la vittoria del (ri)nascente popolo italiano, suscitando le giustificate ire dei soldati che stavano ritornando alle loro case dopo quattro duri e atroci anni di trincea, trascorsi tra fango, fame e baionette.

La situazione del Paese – vessato da un vertiginoso caro-vita, da una classe politica oziosa e incapace, dai disordini causati dai socialisti e dal vuoto di autorità – renderà necessaria la nascita di un fronte «nazionale» compatto, formato da ex combattenti, arditi, futuristi, ecc., in grado di sostituirsi all’inconcludente Parlamento per suonare l’ora della riscossa del popolo italiano: i Fasci Italiani di Combattimento.

Alleanze politiche, battaglie oratorie, lavorio diplomatico, il crescente consenso dei Fasci e l’aumento della loro forza, scontri di piazza, assalti squadristici, i primi «martiri» della «Rivoluzione delle camicie nere» fanno da contorno all’opera che oggi presentiamo.
I discorsi di Mussolini ci forniscono, infatti, uno spaccato quanto mai interessante del percorso di maturazione politica dei Fasci, da cui è possibile intendere e comprendere i motivi della loro vittoria finale.

Ma – aspetto tutt’altro che secondario – emergono inoltre le indiscusse qualità oratorie del Duce (tra l’altro brillante giornalista), con il suo linguaggio piano e schietto (ma comunque elegante), privo delle ampollosità e della verbosità che caratterizzavano i discorsi dei politici coevi. Insomma: un uomo del popolo che parlava al popolo col linguaggio del popolo.

Che altro aggiungere? Riaffermando la citazione iniziale di Niccolò Giani, vi auguriamo una buona e appassionante lettura.

L’opera è disponibile nella nostra biblioteca

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1 commento: